Premessa
Nel 2000 lo Studio ha ricevuto dalla Tono SpA l’incarico peritale per la valutazione dello stato di consistenza e la stima degli interventi da effettuarsi per la fruibilità come pubblico servizio dello storico Palazzo Durazzo Bombrini sito in Via Muratori in Genova Cornigliano, allora di proprietà della Fintecna SpA (>> http://www.percornigliano.it/eventi-a-villa-bombrini/la-villa/).
>> copertina del rapporto di perizia estimativa
Cenni storici
Informazioni sulla storia e l’architettura della Villa sono reperibili ai seguenti indirizzi web:
>> http://www.percornigliano.it/eventi-a-villa-bombrini/la-villa/ dell’attuale proprietà, Società per Cornigliano SpA;
>> https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Durazzo_Bombrini
In queste note si fa riferimento al testo consultato durante l’incarico peritale:
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Ferdinando Bonora, Il Palazzo Durazzo Bombrini in Cornigliano, Un’architettura francese a Genova, SAGEP Editrice, 1991 (>>).
La costruzione della Villa ebbe inizio nel 1752 su progetto di Pierre Paul de Cotte e commissione del marchese di Gabiano, Giacomo Filippo II Durazzo.
Come ampiamente discusso nei riferimenti citati, il progetto consiste essenzialmente di un corpo di fabbrica centrale e di due corpi laterali, attorno a una vasta corte d’onore (cour d’honneur), con ciò riflettendo l’impianto tipico delle dimore aristocratiche francesi.
Questa impostazione era, tuttavia, innovativa nel contesto genovese i cui edifici aristocratici seguivano ancora l’impostazione cinquecentesca.
L’opera fu sostanzialmente terminata nel 1773, anno in cui si chiuse la contabilità di cantiere (il 30 ottobre).
Nel 1778 sono, comunque, registrati alcuni interventi a cura del genovese Andrea Tagliafichi (aggiunta del portico e ristrutturazione di molte stanze).
A partire dal 1850 la proprietà passò di mano varie volte. Dapprima al nobile cremonese Filippo Ala Ponzoni, poi alla Casa Reale (dal 1865), al Cavalier Patrone (dal 1872), alla famiglia Bombrini, ultimi proprietari privati (a fine 800), all’Ansaldo dal 1928, Sidermec (1951), Cornigliano SpA (1952) che nel 1961 divenne Italsider dopo la fusione con Ilva, sino all’attuale proprietà.
Descrizione dell’immobile
L’immobile consta di tre corpi: centrale, ala Est e ala Ovest e si sviluppa su quattro piani: terra, ammezzato, primo, secondo.
Il piano terra aveva, al momento dell’incarico peritale, 80 vani, l’ammezzato 68, il primo piano 27 e, infine, il secondo piano 38, per un totale di 213 vani, di cui 118 nel corpo centrale, 45 nell’ala est e 50 nell’ala ovest.
Si aggiungono ai precedenti i locali dei fondi e del sottotetto.
Attività peritale
L’attività peritale è consistita nell’esame puntuale di tutti i locali ispezionabili e ha prodotto, per ciascuno di essi, una scheda sintetica con la descrizione dettagliata del rilevato, oltre alla necessaria documentazione fotografica di supporto.
L’ispezione ha interessato anche i fondi, il sottotetto e il tetto la cui copertura era stata rifatta negli anni 1991-1992.
Eseguiti i rilievi, è stata sviluppato una stima dei costi degli interventi necessari per la ipotizzata destinazione a pubblico servizio.