Revisione del 2018-01-10
Non c’è nazione industrializzata che non abbia col tempo sviluppato la propria norma per la costruzione degli apparecchi a pressione. Tra tutte le normative o direttive che regolamentano questo settore, hanno particolare rilevanza il Boiler and Pressure Vessel Code di ASME (BPVC) e la Pressure Equipment Directive (PED: originariamente 97/23/CE, ora 2014/68/UE) della Comunità Europea.
La PED e il BPVC di ASME non sono in realtà direttamente confrontabili, giacché la Direttiva Europea enuncia solo i principi generali e i Requisiti Essenziali di Sicurezza che gli apparecchi a pressione devono rispettare per poter liberamente circolare nel mercato europeo.
La Direttiva 2014/68/UE , che a partire dal 19 luglio 2016 ha sostituito la Direttiva 97/23/CE, non fornisce regole o specifiche tecniche di dettaglio, cosa che invece il BPVC di ASME ampiamente fa. Sotto l’aspetto dei contenuti è, dunque, più corretto confrontare il BPVC di ASME con le molteplici Norme Europee (EN) del settore, oppure con le norme nazionali (quali: il PD 5500 del Regno Unito, l’AD-2000 della Repubblica Federale Tedesca, il CODAP francese o le Raccolte VSR e VSG italiane).
La costruzione e la progettazione degli apparecchi a pressione coinvolgono numerose discipline tecniche e richiedono competenze multidisciplinari. La fabbricazione di un apparecchio a pressione, infatti, implica lo sviluppo di complesse attività progettuali, in termini di calcolo e disegnazione, oltre all’adozione di uno specifico piano di controllo della qualità per la costruzione, che ha lo scopo di far acquisire al fabbricante il pieno controllo dei processi coinvolti, vale a dire l'approvvigionamento dei materiali, gli strumenti di misura adottati per i controlli e i collaudi, le operazioni di qualifica dei saldatori e dei procedimenti di saldatura, i controlli non distruttivi, e l’esecuzione dei collaudi finali.
A riscontro della complessità di questa attività e della preparazione tecnica necessaria per eseguirla correttamente, ASME concede ai costruttori la possibilità di apporre il suo marchio (in passato indicato col termine inglese "stamp") solo dopo uno specifico iter di qualifica che passa inderogabilmente attraverso la redazione di un Manuale di Controllo della Qualità e la dimostrazione della sua corretta implementazione in tutte le fasi della costruzione.
Affinchè un apparecchio a pressione operi in sicurezza, sono necessari:
1) L’adozione di materiali idonei che rispettino delle specifiche rigorose;
2) Un’accurata e approfondita progettazione;
3) La qualifica dei saldatori e delle giunzioni saldate;
4) Lo svolgimento di rigorosi controlli e collaudi.
Sotto l’aspetto progettuale i codici normativi si dividono essenzialmente in due categorie, quelli che adottano il criterio di progettazione per regole (DBR), gli altri che adottano il criterio di progettazione per analisi (DBA). Rientrano nella prima categoria: la divisione 1 della sezione VIII del BPVC, i regolamenti italiani VSR e VSG, il PD5500, l’AD-2000. Rientrano nella seconda categoria: le divisioni 2 e 3 della sezione VIII del BPVC, la sezione III del BPVC, gli allegati B e C della EN 13445-3, l’allegato A del PD-5500, la sezione S4 di AD-2000.
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